NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

lunedì 11 marzo 2019

La Politica, ieri e oggi/I monarchici, l'exploit del '53 e l'elezione di Franco Rogadeo

Nella loro idea, la forma istituzionale della monarchia era quella che meglio rispondeva alle istanze del popolo italiano, specialmente nel Mezzogiorno


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Ma occupiamoci qui del principale, il Partito Nazionale Monarchico che nacque il 13 giugno ’46, pochi giorni dopo il referendum e la partenza di re Umberto, dalla fusione di altre forze liberali e conservatrici favorevoli alla corona. Fu fondato dall’onorevole Alfredo Covelli, eletto alla Camera nel 1948. Nell’idea monarchica, la forma istituzionale della monarchia era quella che meglio rispondeva alle istanze del popolo italiano, specialmente nel Mezzogiorno, dove la devozione alla corona era ancora grande, come disse, nei primi anni ’50, Achille Lauro (storico esponente monarchico di cui torneremo a parlare), tentando di convincere la Dc ad un’alleanza in funzione anticomunista.
E, in effetti, il Pnm non era certo un partito debole. Tanto che, nel 1953, ottenne 1 milione e 800mila voti alla Camera e 1 milione e 500mila al Senato, eleggendo rispettivamente 40 deputati e 18 senatori. A Bitonto ne ottenne ben 3220, risultato di poco inferiore a Pci e Psi. Al Senato, inoltre, era riuscito a far eleggere, in quell’anno, Franco Rogadeo, colui che donò al Comune di Bitonto Palazzo Rogadeo, sede oggi della Biblioteca Comunale. Medaglia d'argento al valor militare ricevuta direttamente dalle mani di Umberto II, fu un convinto monarchico e, dopo il referendum, da direttore generale del Personale della Marina, sciolse il suo giuramento come ricordò Marino Pagano su Bitontolive.
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Alcune imprecisioni. Lo sappiamo.          
Lo staff

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