LOMBARDIA
... II momento in cui il «referendum» fu
indetto, le forme che si predisposero, i modi in cui si svolse, le limitazioni
che si attuarono, le imposizioni che si subirono, il clima politico che dominò
in quell’occasione, tutto impone la rinnovazione di una consultazione popolare,
che possa eliminare dubbi sulla legittimità della repubblica... (1).
Prof. G. M. De Francesco
Ordinario di diritto amministrativo -
Rettore dell’Università di Milano
Edgardo Sogno del Vallino
medaglio d’oro al v.m.
EMILIA
«A Bologna e in tutta l’Emilia, dopo
l’aprile 1945, fino al 2 giugno 1946, si è verificato uno stato di terrorismo
rosso, culminante nel famoso «triangolo della morte » con uccisioni e minacce
contro ogni elemento d’ordine e particolarmente contro i monarchici, con
assoluta impossibilità di propaganda, di affissione, di stampa, tale da
togliere agli elettori la libertà di voto con grave danno della parte
monarchica».
2 Aprile 1953.
Giorgio Giorgi di Vistarino
Visto per conoscenza della firma del
sig. Giorgi di Vistarino ing. Giorgio fu Ippolito di Bologna.
Alessandro Gallerani - Notaio
- Tribunale civ. e pen. - Bologna
V. per la legalizzazione della firma del
Dott. Alessandro Gallerani - Notaio.
Bologna, 2 aprile 1953.
Il Cancelliere Capo delegato
illeggibile
(1) Vedi. Cap. IlI Condizioni di
legalità per il « referendum » istituzionale.
LIGURIA
Genova, 2 marzo 1953.
Unione Monarchica Italiana
Via Carlo Alberto 16 - Torino.
In relazione alla lettera n. 4871 Ris.
del 2 gennaio u.s. si informa che la campagna elettorale per il «referendum»
avvenne in un periodo arroventato dalle contrastanti passioni. Un
episodio assai grave è accaduto a Genova in quel periodo: trattasi
dell’aggressione subita dal Sovrano mentre usciva in auto dalla Prefettura. E’
un episodio così noto che sembra superfluo avallarlo con testimonianze. Di tale
episodio si conosce l’aggressore principale (avv. Macchiavelli) e vi sono
testimoni sicuri. Il Prof. Maggi, esponente del P.N.M. locale, può fornire sul
triste episodio tutte le precisazioni necessarie. Il grave fatto di violenza ha
indubbiamente creato un clima di timore e di intimidazione per l’elettorato sia
a Genova che in Liguria.
Circa l’andamento generale delle cose è
opinione diffusa che brogli vi siano stati, ma da ricercarsi più a Roma che
qui.
Con cordiali saluti.
Geom Roberto Lerici
TOSCANA
Rep. N. 46286 Fase. 6541
DICHIARAZIONI
Repubblica Italiana.
L’Anno Millenovecentocinquantatrè 1953
il Venti - 20 - aprile in Firenze in via Roma 3.
Avanti a me Dottor Lapo Lapi Notaro
residente a Firenze e Pistoia, iscritto al Collegio Notarile dei Distretti
Riuniti di Firenze e Pistoia, non assistito dai testimoni per concorde e da me
consentita renuncia dei Comparenti che hanno i requisiti di legge, sono
presenti i signori:
Ruffo di Calabria Don Francesco fu
Umberto nato e domiciliato a Firenze Borgo Pinti 68, dottore in legge. Prof.
Rodolico Niccolò fu Francesco, nato a
Trapani, domiciliato a Firenze Viale Duca di Genova, 38, pensionato
universitario.
Du Four Berte Elena fu Edoardo nei
Boccetta Ducloz nata a Livorno, domiciliata a Firenze, Corso Tintori 23, atta a
casa.
Avv. Ricci Dante di Carlo nato a Stia,
domiciliato a Firenze Via Strozzi 2, legale.
Comparenti della cui identità personale
sono certo.
I predetti mi rendono la seguente
dichiarazione:
«Dichiariamo che durante la preparazione
dei comizi per il Referendum Istituzionale si era creato in Firenze
un’atmosfera di intimidazione per impedire, od ostacolare, la libera
manifestazione della volontà popolare nei comizi a favore della Monarchia».
Richiesto io Notaro ho ricevuto questo
atto che è stato da me letto ai Comparenti che lo hanno approvato. Scritto di
mia mano in pagine quasi due di un foglio di carta bollata e sottoscritto dai
Componenti e da me Notaro.
F.ti: Niccolò Rodolico - Francesco Ruffo
di Calabria - Elena Dufour Berte nei Boccetta Ducloz - Dante Ricci –
Dr. Lapo Lapi Notaro.
Copia conforme all’originale.
Firenze, lì 24 aprile 1953.
Dottor Lapo Lapi
Visto per la legalizzazione della firma
del Dottor Lapo Lapi Notaro in Firenze.
Firenze, lì 4-5-1953.
Il Cancelliere delegato
Dott. Angelo Vocino
Reperì. N. 46417
DICHIARAZIONE
Fase. N. 6552
Repubblica Italiana.
L’Anno Millenovecentocinquantatrè 1953
il Ventisette Aprile in Firenze in via Roma 3.
Avanti a me dottor Lapo Lapi Notaro
residente a Firenze, iscritto al Collegio Notarile dei Distretti Riuniti di
Firenze e Pistoia, non assistito dai testimoni per concorde e da me consentita
renunzia dei Comparenti che hanno i requisiti di legge, sono presenti i
signori:
S.E. Generale Corpo d’Armata, Gran
Croce, Avvocato, Dottor Villa Santa Nino fu Giuseppe, nato a Cagliari,
domiciliato a Firenze via Giusti 12, possidente, Avv. Comm. Franzini Umberto fu
Carlo nato a Porretta Terme, domiciliato a Firenze Via Cavour 13, legale.
Comparenti della cui identità personale
sono certo.
I predetti mi rendono la seguente
dichiarazione:
«Dichiariamo che durante la preparazione
dei Comizi per il Referendum Istituzionale del 2 giugno 1946 si era creata in
Firenze un’atmosfera di intimidazione per impedire, od ostacolare, la libera
manifestazione della volontà popolare nei comizi a favore della Monarchia».
Richiesto io Notaro ho ricevuto questo
atto che è stato da me Ietto ai Comparenti che lo hanno approvato. Scritto di
mia mano in pagine una e porzione della successiva di un foglio bollato e
sottoscritto dai Comparenti e da me Notaro.
F° Nino Villa Santa
F° Umberto Franzini
F° Dottor Lapo Lapi Notaro.
Copia conforme all’originale.
Firenze, li 2 maggio 1953.
Dott. Lapo Lapi
Firenze per la legalizzazione della
firma del Dott. Lapo Lapi Notaro in
Firenze, li 4-5-1953.
Il Cancelliere delegato
Dott. Angelo Vocino
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