NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 4 febbraio 2024

Addio a S.A.R Vittorio Emanuele IV di Savoia, figlio di Re Umberto II


di Emilio Del Bel Belluz


Ieri, 3 febbraio 2024, è venuto a mancare S.A.R Vittorio Emanuele IV di Savoia, figlio di Re Umberto II.

In tutti questi anni ho sempre nutrito nei Suoi confronti una grande devozione e fedeltà. Il figlio del Re d’Italia Umberto II, dovette lasciare il Paese con la famiglia dopo il referendum. Vide per l’ultima volta l’Italia, al tramonto, quando la nave costeggiò la Sardegna. Rimase in coperta ad osservarla, assieme alla madre ed ai fratelli, quando la lontananza che aumentava sempre di più, fece scomparire il profilo della costa. 

Il principe di Casa Savoia aveva solo pochi anni, essendo nato nel 1937, e credo che mai avesse pensato di non tornare nel Paese dove era nato, il cui ricordo rimane per sempre. Il destino del Principe lo si conosce bene, dovette star lontano per 57 anni, poté rientrare in Italia nel 2003, assieme a S.A.R Emanuele Filiberto. Questa decisione fu davvero molto dura verso Casa Savoia. Nulla riuscirono a fare i tanti governi che si succedettero, come nessun rispetto fu riservato al Re Umberto II, morto in esilio e esiliato anche dopo la morte. Nella mia famiglia avevamo sempre avuto molto rispetto per Casa Savoia, per generazioni. Il bisnonno, il nonno e mio padre servirono con fedeltà questo casato. Nella mia infanzia ricordo che mia nonna per anni apparecchiava la tavola, lasciando un posto per mio padre che era partito in guerra e, poi, fu fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in Prussia. Al paese era giunta la notizia che era morto e il prete del paese fece suonare le campane per annunciare la sua scomparsa. Ma a quasi due anni dalla fine della guerra tornò, stanco ma felice. Quel posto a tavola fu occupato. 

Fin da ragazzo avevo saputo che il mio Paese aveva riservato l’esilio per Casa Savoia, e non riuscivo a farmene una ragione: non capivo cosa avesse fatto di tanto male il Re Umberto II. Ho sofferto molto per non poter vedere i discendenti di Casa Savoia, un casato che ha contribuito a scrivere un secolo della storia italiana. Mi sarebbe piaciuto porgergli gli auguri per il suo 87° genetliaco, ma il Buon Dio ha voluto diversamente. Solo pochi giorni fa gli avevo inviato l’ultimo mio romanzo che avevo a Lui dedicato.

Emilio Del Bel Belluz

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