di Emilio Del Bel Belluz
Quando la storia viene scritta dagli eroi che hanno versato il loro sangue per la Patria durante le guerre, il loro sacrificio davanti agli occhi di Dio e della nazione non può in nessun modo essere cancellato. Il soldato che ha dimostrato con orgoglio la sua appartenenza all’Italia è simile all’amore che una persona ha verso la propria madre. In questi giorni ho letto che c’è l’intenzione di cambiare il nome del liceo scientifico di Pistoia, intitolato ad Amedeo di Savoia duca d’Aosta.
Questo tentativo non può trovare un terreno fertile. Nella mia vita ho incontrato alcuni soldati che erano stati in guerra con Amedeo Savoia duca d’Aosta, tra cui Ferruccio Cibin di Motta di Livenza. Costui, sapendo che amavo la storia, spesso mi raccontava della sua vita militare a fianco del suo eroe il Duca, e nel dire questo aveva le lacrime agli occhi dalla commozione.
Quante volte ho sentito recitare a memoria il testamento del suo comandante. Passando davanti alla sua casa penso alla sua lealtà di soldato verso quello che la storia ha onorato come un eroe, morto il 3 marzo 1942.
Nel suo testamento il Duca scrisse: “Quante volte ho pensato con amarezza, specialmente in questi ultimi giorni, che sarebbe stato meglio morire sul’Amba Alagi. Si poteva morire benissimo lassù. Ma adesso capisco: sarebbe vanità. Bisogna saper morire anche in mano al nemico, anche in ospedale… com’è bello morire in pace con Dio, con gli uomini, con se stesso. Questo è ciò che veramente conta”. (Nairobi 2 marzo 1942).
L’Italia è un Paese che non può diventare ostaggio di quelli che cancellano la propria cultura, che abbattono le statue, che cambiano i nomi delle vie. Questa Italia deve prima di tutto conservare la sua storia e le sue tradizioni, rispettare quelli che si sono immolati per l’Italia. Il loro sangue è quello degli eroi.
Walter Scotto scrisse: “Se perdiamo tutto il nostro avere preserviamo almeno immutato l’onore”. Questo è l’insegnamento che ci è stato offerto dagli eroi come il duca. Quanto vorrei aver studiato in una scuola prestigiosa che portasse il nome di un così grande personaggio. Kipling scrisse.
“Nulla può dirsi concluso finché non è concluso con giustizia”. Onore a tutti quei soldati che caddero per la Patria, il cui nome e l’eroismo solo Dio conosce.
Giugno 2022
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