In merito alla presa di potere dai parte di Mussolini,
bisogna leggere i nomi i degli autori, quando hanno scritto e di che parte
politica erano dal momento che nell'ascesa regolare al governo dei fascisti,
pesantissime responsabilità ricadono sui socialisti, incapaci di intraprendere
la strada positiva del riformismo, sognando invece la rivoluzione di tipo
"sovietico", e sui popolari (i democratici cristiani dell'epoca), che
rifiutarono l'appoggio a Giolitti, per poi darlo, all'inizio, a Mussolini.
Quanto al delitto Matteotti, è tutto un altro discorso, avvenuto nel 1924, ed
anche qui nella mancata sfiducia a Mussolini, vi è la pesantissima
responsabilità degli “aventiniani" che, disertando il Parlamento e non
cercando di operare lo sgretolamento della maggioranza, dove i fascisti, incredibile
a dirsi e a credere, non erano la maggioranza dei gruppo, diedero campo libero
a Mussolini, che poté pronunziare il celebre discorso del 3 gennaio 1925.
Quanto alla pistola, la sua similitudine è suggestiva, ma nell'ottobre 1922 la
pistola era scarica!
Domenico
Giglio
Lei sostiene che la conquista del potere da parte di
Mussolini non fu democratica. lo direi che nella valutazione del modo ci si
debba basare non tanto sull'assegnazione, dopo la marcia su Roma, della
funzione di Primo Ministro in un governo di coalizione nel quale i fascisti
erano largamente minoritari ma su come andarono le successive elezioni tenute
nel 1924, nelle quali ci fu un avallo finale e decisivo secondo il sistema
della democrazia elettorale.
I risultati
in cifre sono questi: votanti 7.614.451, di cui voti validi 7.021.551. con un aumento dei 5,4% rispetto alle
antecedenti elezioni del 1921. Il listone fascista prese 4.305.936 voti, più
347.552 che raccolse la cosiddetta lista bis, pari dunque al 66,3% dei voti validi.
Le liste parallele liberali altri 199.024 voti,
2,8%. Le opposizioni ebbero i seguenti voti: Liste costituzionali 124.360, 1,8%; Democrazia sociale 100.174,1,4%; Ppi
637.649, 9,1%; Psu 415.148,5,9%; Psi
341.528,4,9%; Pri 112.906,1,6%; PUI 268191,3,8%. C'erano poi il Partito dei
contadini 1%, quello Sardo d'Azione, 0,3%, le Minoranze tedesche e slave con lo
0,9% e dei dissidenti fascisti con lo 0,2%.
Molto interessante mi sembra poi la
distribuzione dei voti fascisti: al Nord 54,3%, al Centro 76%, al Sud 81,5%, nelle
Isole Il 69,9%. Aggiungo come la roccaforte fascista fosse risultata l'Emilia, 459.154
voti contro 181.213 alle altre liste. Risulta dunque innegabile che queste elezioni,
le ultime, poi la dittatura, furono largamente vinte dal Partito fascista.
Se questa
non fu una conquista per via democratica in elezioni nelle quali il popolo avrebbe
potuto esprimersi in altro modo, cosa altro è stata o come la dobbiamo chiamare?
A me sembra
espressione di una volontà popolare i cui componenti non possono non avere
valutato i precedenti metodi non democratici di lotta delle fazioni politiche
in campo.
Carlo
Dinale
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