di Emilio del Bel Belluz
Questa
mattina ho letto da un giornale che è prossima la chiusura della causa di
beatificazione della Regina Elena di Savoia.
Questa
notizia ha trovato un vasto eco tra quelli che da anni si prodigano perché
questo debba avvenire. La mamma degli italiani è sempre stata una donna
definita da tutti una donna che Dio aveva creato per aiutare il prossimo; una
donna che aveva un cuore molto sensibile e onesto.
Lo
scopo della sua vita è stato quello alleviare le sofferenze di tutti quelli che
incontrava nella sua strada. In questi giorni stavo leggendo un libro dello
scrittore Dino Buzzati, una delle penne più belle del nostro Paese, e sono
rimasto colpito dalle parole di un suo racconto che riporto: “I Santi hanno
ciascuno una casetta lungo la riva con un balcone che guarda l’oceano, e
quell’oceano è Dio.
D’estate,
quando fa caldo, per refrigerio essi si tuffano nelle fresche acque, e quelle
acque sono Dio. Alla notizia che sta per arrivare un Santo nuovo, subito viene
intrapresa la costruzione di una casetta di fianco alle altre. Esse formano
così una lunghissima fila lungo la riva del mare. Lo spazio non manca di
sicuro”.
Se la
causa di beatificazione si concludesse, la Regina sarebbe lieta di poter avere
una casetta vicino al mare, essendo lei innamorata della pesca e degli umili
pescatori che le avevano sempre manifestato la loro simpatia.
Negli
ultimi tempi prima di morire, la si vedeva pescare davanti al mare. Le tante
persone che la conobbero, e mi riferisco alle umili genti, l’amarono. Ebbi modo
di sentire dalla voce di una donna italiana, che lavorava in Francia, quanta
gentilezza la regina riservava alle persone che incontrava.
Quel volto non lo avrebbero scordato mai, come
non sarebbero state dimenticate le parole che rivolgeva a quelle donne lontane
dall’Italia, che umilmente lavoravano nelle ricche famiglie come domestiche.
Sarebbe auspicabile che la figura della regina Elena fosse presa ad esempio al
giorno d’oggi in cui s’è perso ogni valore cristiano di riferimento. Nella mia biblioteca ho trovato una pagina di
una rivista del tempo dedicata alla sovrana, le lacrime della Regina.
“È la
Regina Elena, la nostra Regina, l’avete vista?” Si, l’ho veduta a bordo della
“Regina Elena”. Vestiva un semplice abito scuro; portava in testa un berretto
alla marinara; nessuno l’avrebbe presa per la Regina d’Italia. Sembrava
un’infermiera, una suora di carità; il suo volto pallido e contratto dal dolore
e di pietà si atteggiava a un dolce sorriso confortando le centinaia di feriti
ai quali volle con le sue stesse mani prodigare le prime cure. I suoi occhi
erano pieni di lacrime; nella sua voce era un singhiozzo. Creda, nessuna sovrana
ha fatto mai quello che la Regina Elena ha saputo compiere nelle tragiche
giornate di Messina”. (L’illustrazione Italiana – 5 gennaio 1909)
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