NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 12 novembre 2017

Un atteso ritorno


Il successo del centrodestra alle recenti  elezioni regionali siciliane non doveva stupire  perché nella storia ormai settantennale della  Regione Sicilia, la sinistra è  stata al potere  pochissime volte, ed anche l’ultimo  governatore di sinistra, Crocetta, fu eletto  non per suo merito, ma per  la  divisione  del centrodestra. Certamente c’era  l’incognita  della  presenza del  candidato  di  un nuovo movimento  politico, i “cinque  stelle”, presente per la seconda volta nella storia elettorale siciliana, ma il  discorso del rapporto favorevole al  centrodestra nei  confronti  con  la  sinistra, non  muta, perché  anche sommando le  due liste della sinistra, la somma dei voti  dei loro candidati è stata enormemente  inferiore ai voti dell’unico candidato del  centrodestra.
Se poi andiamo indietro nel tempo  ricordiamo che i primi governi della  Regione Siciliana, anche se presieduti  da  esponenti democristiani furono appoggiati  da deputati del Partito Nazionale  Monarchico ed, addirittura nel governo  Restivo, ben due importanti assessorati  furono attribuiti ai monarchici Annibale  Bianco, all’Industria e Castiglia  all’Istruzione, per non parlare del governo  di Benedetto Maiorana della Nicchiara, monarchico, per finire ricordando Antonio  Paternò di Roccaromana, proveniente dalle  file monarchiche, per la precisione iscritto  a suo tempo al Movimento Giovanile  del  PNM, assessore  al  Turismo. Per  cui, non a caso, gli attuali monarchici siciliani hanno  appoggiato Musumeci, contribuendo così  alla sua vittoria.
Quanto poi al governo Milazzo, uscito  dalla Democrazia Cristiana, dove confluirono destra e sinistra, esperimento  unico nella storia della Sicilia e dell’Italia, dove non ebbe eguali. Questo per la memoria, di una Sicilia non certo di sinistra, e che al Referendum del 1946 votò a grandissima maggioranza per la Monarchia Sabauda, con il record raggiunto a Messina.


Domenico   Giglio.   

Nessun commento:

Posta un commento