"L'annuncio della morte del Sovrano mi sopraggiunge via radio nel tardo pomeriggio e allo sgomento per la notizia che non avrei mai voluto sentire, mi assalì anche una grande commozione.
Mi sentivo smarrito, perché Hautecombe era lontana e difficile da raggiungere, ma a tutti i costi volevo essere presente alle esequie del Re. Fui raggiunto per telefono, mi si avvertiva che dei pullman partivano da Roma e mi precipitai alla cieca senza sapere se avrei trovato posto.
Era notte fonda quando a Piazza Esedra mi mischiai ai tanti giovani e anziani che si apprestavano a fare quel lungo viaggio e come dichiarai alla TV presente, ero disposto a fare "anche a piedi".
La notte insonne trascorse fra mesti commenti e canti patriottici. Arrivammo all'Abbazia di Hautecombe nel primo pomeriggio e subito mi prostrai con evidente commozione davanti al mio Re adagiato in una semplice bara con indosso la Sua ultima divisa da militare del Regio Esercito Italiano.
Una grande folla continuava incessante ad invadere l'area antistante all'Abbazia e tanta era la gente che il protocollo accuratamente preparato saltò e il cancello fu spalancato dall'impeto dei tanti Italiani che non volevano che si frapponessero ostacoli fra il popolo ed il loro Re.
La cerimonia funebre fu seguita in religioso silenzio con il canto dei monaci che aleggiava sopra la folla e si disperdeva nei boschi e sulle acque del lago Bourget, mentre una fitta pioggia irrorava la folla mischiandosi alle tante lacrime.
Finito il rito funebre, incominciò il lungo e mesto corteo, che sotto la pioggia sempre più forte si snodò per circa tre Km, tanta era la distanza che ci separava dai pullman; non si sentiva un benché minimo lamento, ma solo i lenti passi che esaltavano la Fede di quanti hanno avuto la fortuna di essere stati ad Altacomba per onorare il nostro Re Umberto ll°."
Questa è la mia storia e di tutti i presenti ad Altacomba che chiedono un atto di Riconciliazione con la nostra Storia Nazionale, attraverso una degna sepoltura al Pantheon di Roma, del Re Umberto ll°, della Regina Maria Josè, di Re Vittorio Emanuele lll° e della Regina Elena.
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