di Tommaso Francavilla
Ieri la Magistratura italiana ha confermato di essere diventata una sorta di onnipotente anti-Stato, capace di far saltare il Paese in qualsiasi momento.
Con la mega-condanna di Pollari e Mancini, ad onta di pronunciamenti di Governi di ogni colore e della stessa Corte Costituzionale, ha inferto un colpo mortale ai nostri Servizi Segreti, sguarnendo di fatto la nostra sicurezza nazionale.
Con l’arresto dell’AD di Finmeccanica ha colpito egualmente a morte la nostra economia, di fatto boicottandone la competitività internazionale.
In entrambi i casi ha applicato a modo sua la legge in totale dispregio di quel “senso dello Stato”, di quella consapevolezza degli interessi nazionali, che dovrebbero ispirare tutti i Servitori della Nazione.
E sono passate poche settimane da analoghe prodezze sull’ILVA, a carico di scienziati condannati per non aver previsto l’imprevedibile, ai danni di un giornalista reo di essere “politicamente scorretto”.
La “magistratocrazia” dilaga senza remore e senza pudore. E’ il contrario della democrazia. E’ la peggiore delle tirannidi.
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