NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

lunedì 25 febbraio 2013

LA GUARDIA D’ONORE IN TESTA CON IL VESSILLO SABAUDO AL CORTEO PER CONDANNARE L’ATTO VANDALICO DI GENOVA CONTRO IL MONUMENTO INTITOLATO AI MARTIRI DELLE FOIBE.




Il 10 febbraio, per la Legge n° 92 del 2004, è il «Giorno del ricordo» che ogni anno commemora le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano - dalmata. Nello stesso giorno ignoti, con un vile atto vandalico, danneggiavano la lapide in ricordo delle Vittime delle Foibe  posta nel cimitero monumentale di Staglieno a Genova.
Il Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Savona Angelo Vaccarezza                                                               ha deplorato e condannato il gesto e ha lanciato un’iniziativa nella sua città, Loano,                                             “per non dimenticare”.
 “Non ci sono parole per descrivere lo sdegno, non si può rimanere inermi di fronte a questo vilipendio – ha affermato Vaccarezza - A questo proposito, lo affermo con orgoglio,                                       la nostra provincia è detentrice di un primato: oltre quindici anni fa, periodo in cui ricoprivo                          la carica di vice Sindaco, fui tra i promotori dell’intitolazione a Loano proprio                                              di una strada dedicata ai Martiri delle Foibe. Loano fu quindi la prima città italiana a compiere questo doveroso gesto verso tutti coloro che sono stati perseguitati e uccisi”.

E proprio la Città di Loano, il 15 febbraio, ha ospitato nel centro storico una manifestazione                     per ricordare le vittime delle Foibe, popolata da molte bandiere tricolore e con in testa  il vessillo sabaudo portato dall’ “alfiere” Fabrizio Marabello Ispettore Nazionale per la Comunicazione dell’Istituto accompagnato dalle GG. d’ O. Marco Melgrati (Consigliere Regionale della Liguria), Franco Scrigna (Assessore Comunale di Villanova d’Albenga), Umberta Bolognesi Galati e da una rappresentanza della Guardia d’Onore della Delegazione Provinciale di Alessandria.

Un centinaio i partecipanti al corteo che, una volta partito da Piazza Rocca,                                            è giunto in Via Martiri delle Foibe, preceduto dal cerimoniale della bandiera ammainata.
Presenti una quindicina di Sindaci del savonese, folta la rappresentanza degli Alpini.                                              Come ribadito dallo spirito dell’iniziativa non è apparsa alcuna bandiera politica.                                                  Un momento dedicato alla memoria della storia italiana e un “Onore ai Caduti!”                                                        che si è sentito per le vie della cittadina rivierasca.
“Nessun altro simbolo come la nostra bandiera può onorare la memoria dei Martiri                                       dell’Istria e della Dalmazia che pagarono con la vita e con l’esilio il loro essere italiani”,                                                           aveva osservato il Presidente della Provincia di Savona.
“Spezziamo questo silenzio – aggiunge Marabello - Non possiamo ignorare la violenza di chi vuole eliminare ciò che è stato. Ricordare è un dovere per non restare prigionieri del passato.
Altresì bene ha fatto Maurizio Marrone, Consigliere Comunale torinese di “Fratelli d’Italia”,                                           a scagliarsi contro l’Anpi per aver organizzato il «Presidio antifascista per la pace e la democrazia contro i neofascismi», invitando alla mostra «Fascismo, foibe, esodo» e diramando un comunicato nel quale si ritiene «che il "Giorno del Ricordo" non possa trasformarsi in celebrazioni dell'orgoglio fascista, con volgari strumentalizzazioni, ignorando la tragedia vissuta dalle popolazioni slave con le precedenti violenze fasciste, alle quali hanno fatto seguito il tragico massacro delle foibe di migliaia di italiani e la successiva sofferenza dell'esodo.                           
Infatti, il Consigliere Marrone – prosegue Marabello - li accusa di celebrare il 10 febbraio                            «dalla parte del boia Tito. Sulla bacheca Facebook dell'evento, l'Anpi ha postato il link                                        a un sito revisionista e negazionista che condanna il riconoscimento dello Stato italiano                                agli infoibati, definendo le vittime "criminali di guerra. E nel presidio è stata allestita una mostra che dipinge lo sterminio delle foibe e l'esodo giuliano - dalmata come una reazione giustificata  al regime fascista.
Una vergogna – conclude Marabello - che offende e uccide le vittime per una seconda volta”. 

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