Il 10 febbraio, per la Legge n° 92 del
2004, è il «Giorno del ricordo» che ogni anno commemora le vittime dei massacri
delle foibe e dell'esodo giuliano - dalmata. Nello stesso giorno ignoti, con un
vile atto vandalico, danneggiavano la lapide in ricordo delle Vittime delle
Foibe posta nel cimitero monumentale di
Staglieno a Genova.
Il Presidente dell’Amministrazione
Provinciale di Savona Angelo Vaccarezza ha
deplorato e condannato il gesto e ha lanciato un’iniziativa nella sua città,
Loano, “per
non dimenticare”.
“Non ci sono parole per descrivere lo sdegno,
non si può rimanere inermi di fronte a questo vilipendio – ha affermato
Vaccarezza - A questo proposito, lo affermo con orgoglio, la nostra
provincia è detentrice di un primato: oltre quindici anni fa, periodo in cui
ricoprivo la carica di vice Sindaco, fui tra i promotori
dell’intitolazione a Loano proprio di
una strada dedicata ai Martiri delle Foibe. Loano fu quindi la prima città
italiana a compiere questo doveroso gesto verso tutti coloro che sono stati
perseguitati e uccisi”.
E proprio la Città di Loano, il 15
febbraio, ha ospitato nel centro storico una manifestazione per ricordare le vittime
delle Foibe, popolata da molte bandiere tricolore e con in testa il vessillo sabaudo portato dall’ “alfiere”
Fabrizio Marabello Ispettore Nazionale per la Comunicazione dell’Istituto accompagnato
dalle GG. d’ O. Marco Melgrati (Consigliere Regionale della Liguria), Franco
Scrigna (Assessore Comunale di Villanova d’Albenga), Umberta Bolognesi Galati e
da una rappresentanza della Guardia d’Onore della Delegazione Provinciale di
Alessandria.
Un centinaio i partecipanti al corteo
che, una volta partito da Piazza Rocca, è
giunto in Via Martiri delle Foibe, preceduto dal cerimoniale della bandiera
ammainata.
Presenti una quindicina di Sindaci del
savonese, folta la rappresentanza degli Alpini. Come
ribadito dallo spirito dell’iniziativa non è apparsa alcuna bandiera politica. Un
momento dedicato alla memoria della storia italiana e un “Onore ai Caduti!” che
si è sentito per le vie della cittadina rivierasca.
“Nessun altro simbolo come la nostra
bandiera può onorare la memoria dei Martiri dell’Istria
e della Dalmazia che pagarono con la vita e con l’esilio il loro essere
italiani”, aveva osservato il Presidente della
Provincia di Savona.
“Spezziamo questo silenzio – aggiunge
Marabello - Non possiamo ignorare la violenza di chi vuole eliminare ciò che è
stato. Ricordare è un dovere per non restare prigionieri del passato.
Altresì bene ha fatto Maurizio Marrone,
Consigliere Comunale torinese di “Fratelli d’Italia”, a
scagliarsi contro l’Anpi per aver organizzato
il «Presidio antifascista per la pace e la democrazia contro i neofascismi»,
invitando alla mostra «Fascismo, foibe, esodo» e diramando un comunicato nel
quale si ritiene «che il "Giorno del Ricordo" non possa trasformarsi
in celebrazioni dell'orgoglio fascista, con volgari strumentalizzazioni,
ignorando la tragedia vissuta dalle popolazioni slave con le precedenti
violenze fasciste, alle quali hanno fatto seguito il tragico massacro delle
foibe di migliaia di italiani e la successiva sofferenza dell'esodo.
Infatti, il Consigliere Marrone – prosegue
Marabello - li accusa di celebrare il 10 febbraio «dalla parte del
boia Tito. Sulla bacheca Facebook
dell'evento, l'Anpi ha postato il link a un
sito revisionista e negazionista che condanna il riconoscimento dello Stato
italiano agli
infoibati, definendo le vittime "criminali di guerra. E nel presidio è
stata allestita una mostra che dipinge lo sterminio delle foibe e l'esodo
giuliano - dalmata come una reazione giustificata al regime fascista.
Una vergogna – conclude Marabello - che offende
e uccide le vittime per una seconda volta”.
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