NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 18 gennaio 2011

Collante tra il popolo e la politica

LA MONARCHIA

Collante tra il popolo e la politica

di Massimo Mallucci

La crisi economica avanza, di pari passo all’affermazione della Repubblica Universale, capace di dare potere ad oligarchie sempre più ristrette che depredano i vari popoli delle loro sovranità.

Non si tratta di una crisi economica ma di una vera e propria “crisi del sistema” che ha istituzionalizzato la corruzione e imposto l’insicurezza, ormai generalizzata.

Il regresso, sul piano delle libertà è evidente।

I sistemi elettorali, con le loro liste bloccate, appoggiano i voleri di chi detiene forti imperi economici che impongono scelte di vita, nell’ambito di un dominio universale.

L’economia virtuale e le banche d’affari vengono indicate, sempre meno, dai commentatori della situazione economica e politica, quali reali fonti di danni e preoccupazioni per le popolazioni.

Il lavoro, l’occupazione e la produzione sono gli elementi dell’economia reale che, al contrario, noi monarchici, continuiamo ad indicare come tradizionali punti di riferimento per la sicurezza economica e per stabilire l’andamento della politica di un Paese.

Irlanda, Portogallo e Grecia sono soltanto l’inizio di una crisi inevitabile che investirà le istituzioni europee, costruite a tavolino, per gli affari di pochi che danneggiano il lavoro, il sacrificio e i risparmi dei molti.

Intanto i padroni della politica credono di poter addormentare i popoli con sempre più ampie laicizzazioni dei costumi che, in effetti, determinano soltanto una falsa libertà.

L’Europa che perde le proprie identità Cristiane e dimentica la propria storia, si sveglierà, certamente, quando l’occupazione di un fanatismo islamico avrà già imposto usi e costumi che non potranno essere messi in discussione.

I nostri politici non sembrano preoccuparsi di nulla e continuano a fare la loro bella vita, tra privilegi mai visti prima, senza vergognarsi di ciò che riportano i giornali e senza preoccuparsi, soprattutto, di offrire al Paese stabilità politica e sicurezza.

Noi monarchici riteniamo perfetta la definizione fornita dal Principe Amedeo di Savoia Aosta, in occasione di una recente intervista al quotidiano “La Stampa”, ove indica la Monarchia come “un collante tra il popolo e la politica”.

Gli esempi di tutti i giorni e i paragoni che possono essere fatti con i Paesi a sistema monarchico gli danno ragione.

La mancanza di questo “collante” che è, appunto, la Monarchia, consegna la politica a gruppi di potere che fanno gli affari loro, in perenne guerra, come avveniva tra le fazioni del basso impero.

L’unico a richiamare gli uomini al senso della ragione e della responsabilità sembra essere Papa Benedetto XVI che, ancora recentemente, ha ricordato la necessità di “costruire un’Europa che, fedele alle sue imprescindibili radici cristiane, possa rispondere pienamente alla sua vocazione e missione nel mondo”. Pare che ben pochi gli diano retta ma questa classe politica che ha raggiunto forme di degenerazione impensabili, non riesce neppure a capire che la propria fine è dietro l’angolo.

Gli avvertimenti arrivano dalle persecuzioni, sempre più diffuse e feroci, contro i cristiani nelle varie regioni del mondo.

L’Arcivescovo di Bagdad denuncia “l’ondata di attacchi sempre più forte contro i cattolici”. Dopo la strage avvenuta nella Cattedrale, le abitazioni dei cristiani vengono ormai attaccate a colpi di mortaio.

Cosa fa il governo dell’Iraq e soprattutto i finanzieri cristiani che impongono la presenza di militari in quel Paese?

Nella Repubblica Democratica del Congo, ove dall’Europa arrivano quotidianamente aiuti economici massicci, le nostre Chiese vengono attaccate, l’ultima è la Parrocchia di San Giovanni Battista, nel nord Kivu, dove il Parroco è stato assassinato.

Pochissime notizie vengono diffuse di tali fatti dai costruttori del consenso che hanno in mano giornali e televisioni ma le persecuzioni aumentano.

In Indonesia la violenza e gli attacchi contro le Chiese Cristiane, di tutte le confessioni, sono cresciute in modo esponenziale.

I Vescovi lanciano gli allarmi ma nel nostro occidente, troppo occupato a progettare affari, tutto ciò passa in seconda linea e ne escono indebolite l’Europa e le nostre Nazioni che non capiscono i gravissimi errori politici ed economici che vengono commessi con una presenza che sembra garantire soltanto vantaggi economici, per alcuni, in quei Paesi dove non si rispetta chi effettivamente porta aiuto e sostegno.

Tratto da : http://italia-reale.alleanza-monarchica.com/

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