NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 22 giugno 2025

Auguri al Principe Emanuele Filiberto

 

Il 22 giugno S.A.R, il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, compirà 53 anni, e come tanti italiani mi sento onorato di porgerGli gli auguri più sentiti.  

Il 13 giugno u.s. era presente alla cerimonia in onore del Santo di Padova.  

In un’intervista aveva dichiarato di essere molto devoto al Santo, come suo padre S.A.R  Vittorio Emanuele di Savoia, e come il nonno Re Umberto II. 

Quest’ultimo ebbe la possibilità di frequentare l’università di Padova dove si laureò in Giurisprudenza.  Il Principe Emanuele Filiberto non ebbe la possibilità di frequentare alcuna università italiana perché visse in esilio fino al 2002.  La figura del Principe è diventata molto popolare e degna di ammirazione perché attraverso gli Ordini Dinastici della Real Casa Savoia si prodiga con abnegazione in opere solidali e benefiche in tutto il mondo. 

Mi viene in mente una frase di Lev Tolstoj  :” Nella vita non vi è che una felicità vera: vivere per gli altri”. Un assioma messo in pratica dal Principe. 

Non bisogna dimenticare la  gentilezza d’animo e la disponibilità che dimostra verso le persone che Lo avvicinano per un saluto, una dedica o una foto.  

Quando nacque il 22 giugno del 1972 a Ginevra, io ero un ragazzo che frequentava le scuole medie, e ricordo quel giorno perché i miei genitori avevano appreso la notizia dai giornali.

Il loro volto aveva un velo di tristezza perché il nipote di un Re doveva vivere in esilio. Non capivano quali colpe gli si potesse attribuire.  I vecchi giornali di allora li conservo ancora, sono una testimonianza di una parte di storia scritta da persone ingiuste. 

Fin da allora nutro un grande rispetto per Casa Savoia e una profonda ammirazione per la sua storia millenaria che ha portato all’unificazione d’Italia. Un grande desiderio del Principe è quello di poter portare al Pantheon Re Umberto II e la consorte Maria Josè. Per questo spera nell’assenso del nostro Presidente della Repubblica. Nel mio archivio in cui conservo da anni i giornali che trattano delle vicende della Real Casa Savoia ho trovato una pagina del Secolo XIX del 3 novembre 1983 che riportava una lettera molto interessante, inerente alla visita della principessa Marina Doria all’Ospedale Gaslini di Genova. 

“Come tutti sanno, la Principessa Marina di Savoia, sposa di Vittorio Emanuele, ha accettato l’invito della Contessa Germana Gaslini a visitare l’ospedale pediatrico migliore d’Italia. Al di là dell’etichetta, essa è rimasta veramente commossa e ha detto che vedere bambini che soffrono è atroce, e sentendo che il Gaslini attraversava gravi difficoltà economiche, si è impegnata ad aiutare, anche finanziariamente, questo istituto. 

Quando le hanno chiesto che cosa suo figlio conosce dell’Italia ha risposto : - Praticamente tutto: la nostra lingua, la storia, e l’arte. Ha un grande desiderio: visitare Venezia. Spero che possa esaudirlo, perché ogni volta che vede un italiano, chiede: “ Ma com’è la mia città?”, della quale porta il titolo, conferitogli dal nonno.- Io mi dico: anche lui è un bimbo che soffre, sia pur moralmente e, come i suoi genitori aiutano i nostri bimbi. 

Non è proprio possibile un gesto di bontà, da parte italiana, permettendo a questo bambino incolpevole e di innegabile origine italiana, di esaudire quel desiderio di vedere Venezia, anche per una sola volta? 


Perché vogliamo solo “ricevere” e non “ dare” nulla, soprattutto se non con costa niente?  ( Alda Stranieri).  E tutto ciò, nonostante , che anche l’Italia avesse firmato , nel 1977, la Dichiarazione di Helsinki che vieta a tutti i popoli di infliggere l’esilio per ragioni politiche.

martedì 17 giugno 2025

LA PRIMA LINEA L’AGRO PONTINO E LA BONIFICA INTEGRALE

Siete invitati a una Nostra Conferenza, dal Titolo

 

LA PRIMA LINEA

L’AGRO PONTINO E LA BONIFICA INTEGRALE


La Conferenza con immagini,

occasionata dal Centenario della Battaglia del grano,

illustrerà le diverse fasi di questa importante Impresa di Stato,

che vide il suo apice nella Bonifica Integrale.

Un processo, che si mise in movimento già alla fine dell’Ottocento

e che vide il suo compimento negli anni trenta del Novecento,

sulla spinta dello sviluppo industriale Europeo.

L’Italia di Vittorio Veneto si trovò ancora una volta in prima linea,

individuando l’elemento agrario,

come il primo motore del futuro avvenire,

nella certezza morale che era fondamentale equilibrare

il rapporto tra Urbanesimo e Ruralità.

Le Città di Fondazione ad Arte.

LIBRERIA  HORAFELIX

VIA REGGIO EMILIA, 89   ROMA

GIOVEDI’  19  GIUGNO  2025   ORE 18

INGRESSO  CON  CALICE  SOLSTIZIALE    € 5

INFO E PRENOTAZIONI   338 4714674

POSTA    terzanavigazionefutura@gmail.com


Cordialmente

Prof. Massimo Fulvio Finucci e D.ssa Clarissa Emilia Bafaro

 

SITO  NOSTRA CONFERENZA


domenica 15 giugno 2025

 Confermiamo il Nostro Incontro di Studio e di Ricerca

DOMENICA POMERIGGIO  ore  16


Invito  MUSEI  CAPITOLINI
Il percorso museale sarà esaminato alla luce della “continuità ideale
tra la Roma Antica, la Roma Rinascimentale
e la Roma Capitale d’Italia.
Andremo alla ricerca degli interventi realizzati dopo il 1870,
evidenziando la “trasformazione e l’ampliamento
del complesso museale capitolino”.
Evocheremo alcuni Eventi straordinari
svoltisi in questi monumentali saloni,
dove il Mito incontra la Storia.
Il Classico a fondamento del Contemporaneo.
DOMANI   DOMENICA  POMERIGGIO 
       15  GIUGNO  2025  ORE  16
PIAZZA  DEL  CAMPIDOGLIO   (Biglietteria)     ROMA
         INGRESSO GRATUITO CON MIC
N.B. La Carta MIC riservata ai residenti della Città Metropolitana
si può effettuare in rete o nei musei comunali.
Per ulteriori informazioni SITO https://miccard.roma.it/
          La puntualità è cosa gradita
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA     



INFO E PRENOTAZIONI   338 4714674  


Email   terzanavigazionefutura@gmail.comalmente.


Cordialmente.
         Prof. Massimo Fulvio Finucci e D.ssa Clarissa Emilia Bafaro

mercoledì 4 giugno 2025

Nel Nome della Fedeltà : omaggio a Sergio Boschiero a dieci anni dalla morte.

 


 di Emilio Del Bel Belluz

  

Il 3 giugno 2025 ricorrono dieci anni dalla morte di una delle persone che ho più amato e stimato nella mia vita: Sergio Boschiero. Dedicò interamente la sua esistenza a Casa Savoia e ai valori che essa rappresentava. Per me fu un vero maestro, perché mi insegnò ad amare una delle figure tra le più grandi di Casa Savoia: Re Umberto II. Sergio Boschiero non mancava mai di portare alla luce le tante ingiustizie che furono compiute contro Casa Savoia, in particolare, si batté per il rientro dall’esilio del Re Umberto II e della consorte. Lo fece scrivendo in molti giornali, con la sua penna vivace e onesta, sapendo di perorare una causa a cui credeva fin da giovane. La sua militanza iniziò fin dall’età di dieci anni. Nel maggio 1946, aiutò altri simpatizzanti a tappezzare i muri della città di Vicenza con manifesti che invitavano a votare per la monarchia.   Sergio Boschiero fu sempre attivo, con mille iniziative volte a far rientrare in Patria i sovrani morti in esilio. Il Suo sogno era che fossero sepolti al Pantheon, dove riposano i Re d’Italia.  Gli sarebbe piaciuto che quella pagina di storia fosse stata scritta, ma l’odio verso chi aveva unificato l’Italia non era ancora cessato. La figura di questo personaggio mi è cara, e nella mia casa conservo molto gelosamente le sue lettere che nel corso degli anni mi aveva inviato. Per anni mi spediva il giornale dove scriveva: “Monarchia Oggi”. Era sempre bello riceverlo e conoscere dei pezzi di storia dei Savoia che sarebbero altrimenti andati dispersi. Il tempo corre inesorabilmente, ma i ricordi che ho nei suoi confronti rimarranno per sempre. Sono trascorsi dieci dalla sua scomparsa, non credo che gli dedicheranno mai una via o un monumento, anche se lo meriterebbe. Pertanto voglio ricordarlo con questo scritto. Nutro almeno la speranza che qualcuno si rechi sulla tomba di famiglia, a Breganze, in provincia di Vicenza, per onorarlo con un fiore, il fiore della fedeltà a Casa Savoia e al Suo Re Umberto II. Ho conosciuto pochi uomini tenaci come Boschiero, persone che non hanno mai guardato ai propri interessi, ma si sono spesi interamente per i valori in cui credevano, valori che non hanno mai rinnegato, al contrario di ciò che spesso accade oggi, sia in ambito politico che sociale. Scrissi molte volte che una testa nobile lascia una scia nobile e Sergio Boschiero era una testa nobile. In una pagina di un giornale trovai questo scritto: “Non c’è nulla che possa rimpiazzare l’assenza di una persona cara, né dobbiamo tentare di farlo; è un fatto che bisogna semplicemente portare con sé, e davanti al quale tener duro; a prima vista è molto impegnativo mentre è anche una grande consolazione: perché rimanendo aperto il vuoto si resta, da una parte e dall’altra, legati a esso. Si sbaglia quando si dice che Dio riempie il vuoto: non lo riempie affatto anzi lo mantiene aperto, e ci aiuta in questo modo a conservare l’autentica comunione tra di noi, sia pure nel dolore.  Inoltre: quanto più belli e densi sono i ricordi tanto più pesante è la separazione.  Ma la gratitudine trasforma il tormento del ricordo in una gioia silenziosa. Portiamo allora dentro di noi la bellezza del passato non come una spina, ma come un dono prezioso”. Lo ricordo come un fratello, infatti, ero legato da un profondo affetto. Sarebbe bello ed interessante raccogliere tutti i suoi scritti, pubblicati su vari giornali e riviste, con l’obiettivo di stampare un libro destinato alle generazioni future. Il buon Dio gli ha concesso la grazia di non morire il 2 giugno, una data molto triste per i monarchici, perché segna l’avvento della repubblica, reso possibile anche da gravi irregolarità elettorali. Nell’altra vita, avrà potuto finalmente unirsi al suo Re, che ha sempre amato e al quale è rimasto fedele fino alla fine dei suoi giorni.

Il diario inedito di Maria José. "Aveva vinto la Monarchia"

 

Il mistero, o meglio l'intrigo, si concretizza il 5 giugno 1946. La sera del 4 giugno, come conferma un brano inedito del diario di Maria José, i Savoia sono convinti di aver vinto il referendum. «Il 4 giugno - scrive la regina - mi recai a cena a casa Orsi in compagnia del Presidente della Croce Rossa, era presente anche il ministro Corbino. Verso la mezzanotte e mezza del 5 giugno egli ricevette una telefonata dal ministero: la monarchia si attestava al 57 per cento e mancavano solo i voti delle isole».

 

Pareva fatta, insomma, o almeno questo era il clima alla corte di Re Umberto. Poi la mattina del 5 giugno, ecco il cambio di paradigma: è la Repubblica ad essere in vantaggio, anche se lo spoglio delle schede procede con una lentezza esasperante. Anche Sofia Jaccarino, dama di corte, conferma nei suoi ricordi, mai letti finora, quella virata inspiegabile e si dà una risposta perentoria: «Vidi Re Umberto al Quirinale il 5 giugno al mattino, erano le 10.30. Da poco Romita ( Giuseppe Romita, ministro dell'Interno, ndr) aveva comunicato il cambio di vantaggio a favore della Repubblica. Il Re mi disse: Ma sai, i Russi sono alla frontiera. Lo trattarono da prigioniero nel suo stesso palazzo. Aveva deciso di restare. Fu spinto all'esilio».


Insomma, a mettere insieme sospetti e retropensieri, ma anche qualche indizio, la Repubblica fu battezzata nel peccato originale di un voto non proprio limpidissimo.

Sono passati settantanove anni e certo nessuno vuole tornare indietro, ma gli studi su quel che accadde in quei giorni concitati e drammatici accendono nuove perplessità. La frontiera cui accennava Umberto era ovviamente quella di Trieste e già questo dato lascia intendere la complessità del contesto internazionale e dunque le possibili spinte e controspinte di quelle interminabili settimane. Per i Savoia, a mano a mano che emergono le testimonianze dei protagonisti, era chiaro che la vittoria era arrivata ma venne portata via, forse per non compromettere delicati equilibri interni e internazionali.

Anche Vittorio Emanuele accredita la versione della moglie di Umberto: «Fu mia madre Maria José a dirmi come andarono le cose. La vittoria della Monarchia era certa, mi disse che brindò al risultato assieme governatore della Banca d'Italia, al ministro Corbino e al Presidente della Croce Rossa nel mattino del 5 giugno a casa Orsi. Non immaginavano che accadesse quel che poi è accaduto».

I risultati furono capovolti e per i Savoia fu la fine. Che cosa successe? Un milione e mezzo di schede furono oggetto di contestazione, ma le verifiche furono rapide e superficiali. Ci furono anche segnalazioni di brogli in molte sezioni del Sud e questo alimenta una contronarrazione, opposta alla versione ufficiale. «La leggenda - spiega Filippo Bruno di Tornaforte, presidente del Centro Studi per la Real Casa che sta lavorando a un libro sul tema - dice che furono i voti del Nord a cambiare la situazione.

In realtà le schede che mancavano erano quelle del Sud, tradizionalmente monarchico, e dunque questo rende ancora più sospetto il risultato finale che a quel punto nessuno si attendeva».

Il 13 giugno Umberto partiva per il Portogallo e l'esilio da cui non sarebbe mai più tornato.

Fonte:

Il diario inedito di Maria José. "Aveva vinto la monarchia" - il Giornale

Invito ai Musei Capitolini

 

Siete cortesemente invitati a un Nostro Incontro di Studio e di 

 Ricerca dedicato al Patrimonio Storico Italiano, con particolare

 attenzione alla Storia del Regno d'Italia.

Invito

MUSEI  CAPITOLINI


Il percorso museale sarà esaminato alla luce 

della “continuità ideale”

tra la Roma Antica, la Roma Rinascimentale

e la Roma Capitale d’Italia.

Andremo alla ricerca degli interventi realizzati dopo il 1870,

evidenziando la “trasformazione e l’ampliamento

del complesso museale capitolino”.

Evocheremo alcuni Eventi straordinari

svoltisi in questi monumentali saloni,

dove il Mito incontra la Storia.


Il Classico a fondamento del Contemporaneo.

DOMENICA  POMERIGGIO   8  GIUGNO  2025  ORE  16

PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO (Biglietteria) ROMA

INGRESSO GRATUITO CON MIC


N.B. La Carta MIC riservata ai residenti della Città Metropolitana

si può effettuare in rete o nei musei comunali nei giorni feriali.

Per ulteriori informazioni LINK https://miccard.roma.it/

La puntualità è cosa gradita

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA



INFO E PRENOTAZIONI   338 4714674  


Email   terzanavigazionefutura@gmail.comalmente.

Prof. Massimo Fulvio Finucci e D.ssa Clarissa Emilia Bafaro