NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 2 ottobre 2012

La cantonate di G.B. Guerri su "Il Giornale"








"savoiardo"


Bella iniziativa, quella de " Il Giornale" di pubblicare i "tratti italiani", cioè" i personaggi e i fatti che raccontano la storia del nostro Paese in una serie di immagini d'autore".

Nela pagina centrale del giornale di oggi, Martedì 2 ottobre 2012, compare una bella foto di Re Umberto II sulla spiaggia di Cascais mentre scavalca la corda tesa di una barca in una plumbea giornata. La foto è del 1966, fa parte di una serie di foto che vennero fatte dal giornale "Epoca" che intervistò il Re in esilio e ne propose un ricco reportage fotografico in occasione dei 20 anni della sua partenza dall'Italia.

Abbiamo conosciuto questa iniziativa attraverso il sito del giornale fondato da Montanelli e ci siamo precipitati a comprarlo.

Il Guerri, che già in precedenza ci aveva abituato ad esternazioni sulla vita privata del Re, non trova meglio da dire che Umberto non era amato dagli italiani e da D'Annunzio. Sul fatto che non fosse amato da D'Annunzio avrà sicuramente ragione lui, potendo attingere direttamente dalla fonte archiviale de "Il Vittoriale" di cui è direttore. Sul fatto che non fosse amato dagli italiani ci permettiamo di eccepire, anche violentemente. Gli italiani lo amarono prima, durante e dopo il suo breve Regno e lo dimostrarono in ogni occasione possibile. Ma spesso il Guerri si fa prendere da una sorta di megalomania atuoreferenziale e per questo si ostina a credere alle cose che dice per il solo fatto di averle dette. 

Il Guerri cita espressioni di D'Annunzio poco riguardose nei confronti di Umberto come se fossero quelle di D'annunzio le uniche opinioni che contano : " Il Principe è una nullità, e non potrebbe essere diversamente: figlio com'è di un collezionista, il Re suo padre, e di una guardiana di capre, sua madre, non poteva uscire meglio". Altre furono le espressioni di D'Annunzio nei confronti di Re Vittorio Emanuele III in altre occasioni, rese pubbliche tra l'altro, conosciamo anche un'ode al Re scritta dal Vate, ma chissà perché il Guerri non ha altro da citare che queste poche righe, di cui non dice di più: dove, come, quando furono scritte? Bah...

Ma non finisce qua. A lato, nel paginone centrale vi sono "le ultime parole da Monarca" con la citazione di un passo del proclama del 13 giugno del 1946: "questa notte, in spregio alle leggi e al potere indipendente e sovrano della Magistratura, il governo ha compiuto un gesto rivoluzionario, assumendo, con atto unilaterale ed arbitrario, poteri che non gli spettano e mi ha posto nell'alternativa di provocare spargimento di sangue o di subire la violenza", "successivo - udite udite - alla comunicazione del governo della vittoria della Repubblica sulla monarchia ( minuscolo ovviamente per una inferiorità ontologica della monarchia nei confronti della Repubblica meritevole di maiuscola)  nel referendum del 2 giugno". 

Cosa abbia fatto il governo di allora in quella notte lo sappiamo: non si limitò certo a dare una comunicazione che non gli spettava. Semplicemente esautorò il Re dai suoi poteri costringendolo di fatto all'esilio per evitare un bagno di sangue che già stava scorrendo.
Ma questo al "Il giornale" dovrebbero ben saperlo essendo stati fondati da un monarchico mai pentito quale Indro Montanelli eppure...















Nella foto del 10 Maggio 1946 si vede chiaramente quanto poco fosse l'affetto degli italiani nei confronti di Umberto II, esattamente come sostenuto da Giordano Bruno Guerri.
Anche questa è presa da Epoca, 29 Maggio 1966, A XVIII, n° 818



Ed infine, ultima chicca: salvando l'immagine dal sito internet il Re in esilio viene chiamato dispregiativamente "savoiardo". Nulla più.

Per quello che ci riguarda invitiamo i nostri amici a sommergere di mail la posta de Il giornale: francamente da quel giornale ci aspettavamo maggiore accuratezza nei confronti del Re. E saremo molto in dubbio se comprarlo ancora... Poco ma sicuro.


Il link della notizia:
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/tratti-italiani-re-maggio-mai-amato-dagli-italiani-e-842624.html

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